Passa ai contenuti principali

Step #15 - L'evoluzione futura della cosa

LA FUNE SPAZIALE
Oggi la fune ha vasto impiego no solo negli ski lift e negli ascensori condominiali, ma sono anche usati con la funzioni di tiranti nei ponti sospesi, in entrambi i casi i carichi a cui sono sottoposte le funi sono molto elevati tanto da dover usare acciai alto legati e aereonautici.

Una nuova visione futura del ruolo delle funi è stata mostrata per la prima volta da Arthur C. Clarke che nel suo romanzo "le fontane del Paradiso" pubblicato nel 1979 ha immaginato per la prima volta un ascensore spaziale, chiamato nel suo romanzo "l'elevatore celeste".

Il problema principale nella costruzione di questo ascensore, che potrebbe rivoluzionare i viaggi aereospaziali non solo per trasferire carichi e satelliti nello spazio, ma anche per collegare la terra alla luna, non è la creazione della capsula, ma la riprogettazione della fune.

Idealmente  sarebbe necessario un tubo realizzato interamente in carbonio, il cosiddetto "nanotubo", questo nuovo materiale è 20 volte più resistente dei comuni acciai, tuttavia studi recenti hanno dimostrato che anche un solo atomo fuori della struttura reticolare comporterebbe la rotture catastrofica della fune. Il problema principale è il peso proprio del cavo che deve essere lungo almeno 351000 Km, ovvero la distanza Terra-Luna.



Nanotubo
Sollecitazioni sulla fune




Commenti

Visualizzazioni totali

Post popolari in questo blog

Step #28 - Il protagonista della fune

il protagonista della fune Philippe Petit (Nemours, 13 agosto 1949) è un artista francese, noto funambolo e giocoliere. Diventa un personaggio noto a partire degli anni 70 grazie ai suoi speciali spettacoli dell'aria, sono veri e propri spettacoli "lampo" e non annunciati, caratteristica che più di tutte lascia maggiore stupore. Gli spettacoli dell'aria per cui diventa più noto sono per lo più basate su traversate clandestine sul cavo a grandi altezze. TRAVERSATA DEI CAMPANILI DI NOTRE-DAME Nel 1971 attraversa  i campanili di Notre-Dame a Parigi tramite una fune.     TRAVERSATA DEI PILONI NORD DELL' HARBOUR BRIDGE Nel 1973 unirà le cime dei piloni nord dell'Harbour Bridge. TRAVERSATA CASCATE PETERSON La traversata delle Grandi cascate di Peterson, quella delle cascate del Niagara. TRAVERSATA TORRI GEMELLE La più famosa delle sue traversate che ha per sino ispirato un film nel 2012. 

STEP #06 - Il nome del luogo

Il NOME DEL LUOGO Il canale prende nome dall'omonimo porto commerciale di Suez. Importante porto commerciale (il cui nome era Clysma, deriva dal greco klýsma -atos ‘lavaggio’,. di klýzō ‘lavo’ ) per l'Oriente (India, Persia e Cina), fondato in età ellenistica dalla Dinastia tolemaica ed utilizzato anche in epoca romana, fin dalla creazione della provincia d'Egitto nel 30 a.C. Clysma fu ricostruita dall'imperatore Traiano nel II secolo d.C. per proteggere viaggiatori e mercanti mentre si trovavano nel triangolo commerciale situato tra Sinai, Palestina e Egitto. Questo fu fatto in concomitanza con la costruzione dell'Amnis Traianus, un canale che collegava il Nilo e il Mar Rosso e avev a il suo sbocco vicino a Clysma. È stato suggerito che il porto è stato utilizzato per l'esportazione di tessuti (prorpio da qui il nome lavaggio) e cereali prodotti in india in quanto erano meglio adatti al trasporto attraverso l'Amnis Traianus a Clysma che via terr...

STEP #10 - I proverbi della cosa

I PROVERBI I proverbi nel mondo Un cattivo cane rode una buona corda. Japanese Proverb: Bad and good are intertwined like rope. English Proverb: Give a man rope enough and he will hang himself. German Proverb: Never speak of a rope in the house of one who was hanged. Le citazioni della cosa „Non si deve parlare di corda in casa dell'impiccato.“ — Miguel de Cervantes „Nessuna corda si tira all'infinito. Prima o poi si spezza e, quando la corda si spezza, lo sciacquone s'inceppa.“ Roberto Gervaso „Quasi tutta la gente ha una corda che la lega a qualcuno, e la corda può essere corta, oppure lunga. È che tu non lo sai quanto è lunga. Non è tua la scelta.“ — Nick Horbny